Davvero non so come spiegarlo. Io sento un non so che nelle vene nelle arterie nelle braccia nel petto che mi pulsa, che cerca di dirmi qualcosa, e da dentro subito qualcosa esce dalle interiora e io lo vomito fuori, io sono me stessa ma non lo sono più, sono le mie mani, il pennello, i colori e la luce, sento nelle dita e dentro di me la consistenza del materiale su cui e con cui lavoro, i miei sensi percepiscono ogni minimo dettaglio ed entro in simbiosi con la tela e i colori, li ascolto e li comprendo, li metto dove mi suggeriscono loro, li annuso li vedo e li sento. Quando tutto finisce, e avverto solamente un piccolissimo fremito che m’è rimasto dentro, ritorno in me, e osservo per la prima volta dall’esterno il mio lavoro.
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