venerdì 25 febbraio 2011

Cent'anni di solitudine

"Erano le ultime cose che rimanevano di un passato il cui annichilimento non si consumava, perchè continuava ad annichilarsi indefinitamente, consumandosi dentro sè stesso, terminandosi in ogni minuto ma senza terminare di terminarsi mai"
Pensa a quando i miei occhi s'infosseranno nelle orbite vuote, a quando la mia pelle inizierà a seccarsi e non avrà più quel profumo che mi dici, i miei organi interni a imputridirsi, le mie labbra ad inaridirsi per sempre, e le mie ossa lentamente si prenderanno la rivincita, col loro liscio candore



Sto diventando uguale a mia madre
Vorrei essere impersonale (?)
Allora mi pensi ancora
Ancora mi pensi allora
mi pensi ancora allora
allora ancora mi pensi

mi piace togliere il senso dalle parole
lo sapete anche voi che l'arte ce la siamo inventata, è artificiale
sei così meravigliosamente silenzioso e lunatico!
qualsiasi cosa, ma non la negazione del passato

Cent'anni di solitudine

"lei riconobbe immediamente il pianto più antico della storia dell'uomo"

Non so in che modo questo libro sia riuscito a prendermi nei suoi ingranaggi, ma ora non riesco più ad uscirne, e il tempo gira gira ma è sempre lo stesso, eros e thanatos, vecchi ultracentenari che spirano in posizioni fetali, guerra e quei colori e quella velocità e quel caldo sudamericano, un groviglio indistricabile, l'inizio che è la fine e il contrario, i santi sugli altari, le prostitute, le vergini, i soldati e i morti sempre più vecchi, sfocati nella morte dentro la morte, i presagi, i vermi al posto del latte messo a bollire e i pesciolini d'oro.
e se fossi come un'edera, e senza il mio muro non potessi stare dritta
Sbaglio troppo.
Eppure sono giovane ancora, posso sbagliare!
Non voglio.
Posso permettermi errori!
per fare uscire tutto dovrei squartarmi
è forse la mia testardaggine a spingermi a scrivere, benchè io non ne ne sia in grado?
Le parole perdono significato non appena le traccio, le lettere non hanno forma, i pensieri si disperdono.

giovedì 3 febbraio 2011

Mi sento poco nuova e molto giovane.
insomma dovrebbe essere così, e se voglio stare fuori nessuno dovrebbe uscire a dirmi non stare fuori vieni dentro oppure si stai fuori ma non così, ecco fai così no, perchè se sto fuori c'è un motivo, altrimenti sarei rimasta dentro, comunque ho un pò voglia di fumare

mercoledì 2 febbraio 2011

che voglia di acquerelli, lo scrivo così poi mi ricordo
un professore che conosco ha detto che quando pensa all'aggettivo "torbido" gli viene in mente la relazione tra Verlaine e Rimbaud, mi piace parlare con lui e Pietro

con Simone da Modigliani scultore,e ci piaceva tantissimo tutta quella pietra grezza, e poi su una panca facevamo finta di non conoscerci un pò di volte e di attaccare bottone
che bello Bob Dylan

martedì 1 febbraio 2011

Mi dico sempre di essere nata nel periodo sbagliato. In realtà, anche fossi nata negli anni cinquanta sono sicura che durante i periodi più movimentati, il 68, i disordini, sarei rimasta comunque da una parte, guardando con aria assorta gli altri ma in realtà sempre e comunque fuori da tutto, nella mia testa, soltanto
sono una pigrona
you got a lotta nerve, to say you are my friend
insomma rileggo cose vecchie e quasi mi piacciono, ma invece, il teatro non è per me e lo so adesso, ma mi piacciono molto tutti e gli voglio bene, e leggere mi fa così bene e voler sapere tante cose mi riempie e adesso forse finisco quel dipinttoDPFwvfnkjnvckdsna ccdsnk,kladvn kj jzj sembra russo
Simone è bellissimo nudo (e anche vestito)
ciao Adele tanto le mie cose non le legge nessuno tranne te, credo e insomma Pietro diceva che ti ha vista dentro il giardino della tua scuola, ed eri come diversa, forse calma o tranquilla o felice non mi ricordo, e non capivo se fosse perchè con noi non sei tu e con loro si o con noi si e loro no o tutti e due. Sarebbe bello scrivere post come rispondendoci a lettere
Ho cambiato idea sulla lunghezza, e così niente mi sono innamorata un pò di Calvino, e mi dà assuefazione e se leggo lui poi per leggere gli altri devo leggere un libro di altri e un libro suo in contemporanea, mi tiene un pò la mano, e poi questo è come un diario alla fine un pò meno che privato e io non so scrivere e vorrei saperlo fare e amo moltissimo leggere, e vorrei leggere tutti i libri del mondo, no i più belli, anzi no quelli che mi piacerebbero e quelli che voglio leggere e ancora non ho fatto in tempo, delitto e castigo memorie dal sottosuolo se una notte d'inverno un viaggiatore fiesta il vecchio e il mare il deserto dei tartari e finire verlaine o leggerlo un pò alla volta così, e anche quel libro d'arte

CI VUOLE PIU' ORDINE MALEDIZIONE
Oggi ho scritto delle cose forse lunghe su alcuni fogli, e allora, qui sarò breve e sulla carta no.
Lasciatemi stare, non avete capito, non arriverete a niente in nessun modo, ma almeno lasciatemi stare